Storia
L'agnello pasquale è un dolce tipico pasquale del comune di Favara, costituito da pasta reale e pasta di pistacchio.
Le prime a preparare questo dolce furono le suore del Collegio di Maria del quartiere "Batia" di Favara. La ricetta veniva tramandata oralmente, dalle suore più anziane a quelle più giovani. Una delle prime ricette dell'Agnello pasquale porta la data del 1898 ed è appartenuta ad una ricca famiglia della borghesia agraria e solfifera dell'Ottocento favarese.
Questo dolce è stato assaggiato il 12 maggio 1923, da mons. Giuseppe Roncalli (1881-1963 - eletto Papa Giovanni XXIII il 28-10-1958), quando, essendo in visita ad Agrigento e dovendo rientrare a Roma, il canonico Antonio Sutera volle accompagnarlo fino a Caltanissetta e, passando per Favara, insieme si fermarono nella sua residenza di via Umberto per prendere un caffè e, per l'occasione, assaggiare questo dolce favarese preparato da suor Concetta Lombardo del Collegio di Maria.
Il dolce venne talmente apprezzato da mons. Roncalli a tal punto che dopo 40 anni, precisamente l'11 maggio 1963, ricevendo il nuovo vescovo ausiliare di Agrigento, mons. Calogero Lauricella, papa Giovanni XXIII volle ricordare due cose in particolare: la visita effettuata ai templi di Agrigento e il gusto particolare dell'Agnello pasquale, consumato a Favara.
Di generazione in generazione la ricetta è stata tramandata ed è arrivata fino ai nostri tempi. Intorno alla metà del Novecento, Favara è stata denominata "Città dell'Agnello pasquale", istituende addirittura una sagra.